Sola andata

Sola andata

domenica 8 novembre 2015

Dai presagi di una vita in cammino per "scoprire" le distanze

Sono tantissimi anni che non possiedo un'auto e quasi altrettanti che non guido più. Non mi è mai piaciuto molto, però riconosco che quando ero nelle Marche sarebbe stato impossibile per me riuscire a lavorare e muovermi in quella regione dove tutto era splendido ma i trasporti pubblici erano praticamente inesistenti. Una paio di volte ho avuto persino il coraggio di tornarmene da sola e di notte a Napoli con quella specie di lattina di coca cola che avevo dove manco l'auto radio era contemplato.

Ad Ascoli abitavo di fronte ad un gommista. Ero da lui spessissimo perché  foravo sempre. Ad un certo punto non volle più che lo pagassi tanto era intenerito dal mio modo maldestro di strusciare tutti i marciapiedi, e quando un giorno andai a salutarlo, visto che io mi era licenziata e me ne sarei tornata a casa, lui mi regalò il crick, perché si era accorto che non lo avevo. Quel giorno mi rivelò che, siccome io lasciavo sempre la macchina aperta, mi aveva fatto anche altri controlli più approfonditi e si era accorto che appunto mi mancava. Certa umanità la trova sempre la maniera di stupirmi.

Una volta ebbi pure un incidente. Ero nel parcheggio dell'ipercoop di Napoli. La fiancata dell'altra auto era completamente sfondata. Mi spaventai così tanto che appena scesi dalla macchina chiesi scusa alla giovane donna che guidava e mi addossai tutta la colpa, pur non riuscendo a capire come avessi fatto a fare quel disastro alla velocità così bassa che mantenevo. Soltanto quando un motociclista mi inseguì sulla via del ritorno per spiegarmi che aveva visto tutto, che avevo ragione io e che quell'auto era già da prima ridotta così, mi resi conto di quanto fossi poco padrona del mio mezzo pure quando lo usavo bene. Alla fine fu la donna con l'auto ammaccata da chissà chi a risarcire me. L'ho sempre detto che tengo un angelo custode di prima categoria :)

Poi una mattina dissi ai miei che sarei vissuta senza auto, che sicuramente ci doveva stare una maniera di fare senza pur non limitando la piena libertà di spostamento. A Milano questa cosa è del tutto naturale, anzi non capisco perché così tanti milanesi si ostinino ad usare un mezzo tanto inefficiente in una città come questa. Proprio non capisco.

Oggi sono andata in centro a piedi. Sono otto kilometri. Ho attraversato tutta la città con le cuffie, ci
stava il sole, un sacco di gente che correva e portava a spasso il cane, ci stavano due che si baciavano tanto bene a largo marinai d'Italia, ci stavano gli artisti di strada e la mia pressione bassa che ringraziava. Ho camminato per un'ora e mezza. Con la macchina avrei impiegato
dieci minuti. Sarebbero stati tutti del tempo perso.

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