Sola andata

Sola andata

venerdì 25 dicembre 2015

Ce l'ho, non ce l'ho. Non mi manca

Come evitare. L'occasione è troppo ghiotta per non approfittarne. Oggi è Natale e non va bene e non va male. Ho appena cucinato tutto quello che avevo in casa e che poteva finire in un unico calderone. Sembravo una streghetta con tutti quei vapori e una dolce musica di sottofondo, che pareva fare da tappeto a qualche formula magica per trasformare il mio intruglio in un incantesimo.

Nonostante un generoso invito ho preferito fare secondo i programmi: starmene tutta sola con i miei intrugli, i compiti per le vacanze, un libro che sto amando, la lezione di body and mind al dvd.
Ieri, con un collega fortemente ancorato alla tradizione natalizia più banale (senza offesa, giuro), fatta di regalini e preghierine, mi compiacevo del fatto che mi sono risparmiata tutte quelle incombenze ipocrite, faticose, inutili se non riesci a sentirle nel profondo. Gli ho detto che sono contenta di essermi risparmiata pure quest'anno lo sforzo di finti sorrisi per tutti i parimenti finti "Uh, ma grazie, che bello. Come hai fatto a capire che volevo proprio questo!"
Per me è questa la vera antitesi della propensione agli altri.

E poi mi sono messa a pensare a ciò di cui sento davvero la mancanza. E no, non ho pensato a nessun amore.
Sono rimasta ferma così sul divano a provare a capire di cosa sento davvero il bisogno, in un giorno come questo in cui non ho voluto nessuno intorno a me, in un'ora che è quella del pranzo ipercalorico, infinito, lontanissimo dalla mia idea di spirito natalizio, ammesso che ce ne sia uno.
Non ho bisogno di niente. È una sensazione straniante almeno quanto quella dell'inquietudine. Oggi, in questo momento, io mi sento proprio come vorrei. E mi sento in colpa.

Ci sta una canzone del nuovo disco di Gazze' che ad un certo punto fa così "ci sono affetti,in effetti, che affetti non sono stati mai". Ecco io credo di capire cosa intenda in un caso come il mio. Ci sono distanze che mi pesano molto di più delle assenze reali, comportamenti che tento di comprendere mentre mi feriscono e invece sono solo una forma di tenue ma implacabile autoflagellazione. Non c'è niente da capire, sono assenze pure quelle ma con la forma di piccoli e perfidi inganni. Tutto questo non mi manca e vorrei anzi che non si ripresentasse mai più.

Avevo promesso che avrei cucinato per due. L'ho fatto. Ho preparato gli spaghetti integrali con il pesto al tofu, i peperoni in agrodolce, e il salmone in umido.
È un menù natalizio che potrebbe accettare solo chi tiene un sacco di voglia di stare con me. Non c'è nessun problema se non viene.
Neppure io oggi ho voglia di compagnia. Ah...tanti auguri eh...







1 commento:

  1. Lucia, in parte sono d'accordo con te. La frenesia dei doni , capire se può piacere o no e tutto stress. e poi perché dico sempre" vorrei che fosse già il 26 dicembre così tutto è finito"? Un motivo ci sarà sempre per tutti. Comunque continuiamo a far festa.... Buon tutto carissima <3

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