Sola andata

Sola andata

martedì 15 dicembre 2015

e lucina fu

Ognuno le fa a modo suo. È il bello della libertà di espressione. Le lucine sul balcone ognuno le mette come gli pare. E si capiscono un sacco di cose anche solo da quella roba lì.
 Ci stanno gli "annodati" di cervello che  mettono una marea di cavi manco fossero a Las Vegas e fanno degli scarabocchi multicolor tutti aggrovigliati. Forse sono quelli che credono di più all'effetto di insieme, al colpo d'occhio, piuttosto che all'emozionato rigore del dettaglio.
Ci sono quelli che fanno delle vere e proprie scenografie, con tanto di renne e babbo natale pronto a salpare sulla volta celeste. Sono forse quelli che al Natale ci pensano tutto l'anno e, un po' per devozione, un po' per vanità, un po' per ossessione maniacale, vivono quell'apparatura come un momento istituzionale gravido di solennità.
 Poi vengono i "geometri", che si limitano a contornare il perimetro di balcone e finestra con le luci un poco più grosse perché si devono vedere bene. Unica concessione "irregolare" qualche prevedibile intermittenza. E non so perché ma in quelle case io ci metto dentro gente che non comunica, che non mangia mai fuori pasto, che cammina in casa con le pattine.

Passeggiare per via Mecenate col naso all'insù in questo periodo mi consente di fantasticare un poco su quei popolosi condomini, che visti da giù, con quelle soluzioni luminose così disarmoniche, mi sembrano dei giganteschi puzzles assemblati con i pezzi tutti sbagliati. Ogni balcone è così diverso da quelli vicini che non mi stupisce che nelle riunioni condominiali si faccia fatica a trovare delle convergenze.

Anche io  quest'anno volevo mettere le lucine alla mia finestra. Le avrei messe molto piccoline e tutte bianche, con l'intermittenza lenta, di quella lentezza che mi fa imbambolare mentre le fisso. Ma da
sola non si può fare. Ci vuole per forza qualcuno che regga un lato mentre l'altro fissa i punti per
creare il contorno. Le lucine sono il frutto di un lavoro collettivo. No, forse ci sarei riuscita anche da
sola, ma la mia finestra affaccia su un cortile interno e le lucine non le avrebbe viste nessuno. Se non
le vede nessuno non hanno senso. Valgono quanto il buio.

E cosi, mentre percorrevo divertita la mia strada involontariamente baraccona, mentre mi pareva che quel caleidoscopio di colori accostati tra loro senza una logica fosse lì a creare un corridoio di luce soltanto per me, ho pensato che imparare a guardare le lucine fino al punto di riuscire a rimanerne incantati può essere davvero tanto "illuminante".

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