Sola andata

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lunedì 15 febbraio 2016

E liberami dal mercato (col monopolio o lo stato?)

Quando si tratta di andare in verifica esterna, vale a dire fare controlli direttamente nelle aziende o presso gli studi dei commercialisti, io non mi tiro mai indietro. Sono tra i pochissimi ad aver dato questo tipo di disponibilità, e la cosa è in fondo piuttosto comprensibile poiché io stessa credo che starsene in ufficio sia oggettivamente più comodo e meno problematico. Ma e me piace tantissimo invece: sono andata in verifica pure quando ci stava mezzo metro di neve, pure con le lastre di ghiaccio a terra e io non facevo che scivolare. Tutto, pur di minimizzare la mia presenza in ufficio.

Stamattina sono stata in un'azienda che conosco bene ormai. Sono anni che presiedo la loro distruzione merci ( l'invenduto viene distrutto per essere portato come costo in deduzione nella dichiarazione). Era una delle realtà più solide che conoscessi. Producono protesi medicali.
Il loro principale competitor, una società americana quotata in borsa, l'ha acquisita e sta procedendo alla fusione. Il settore si appresta dunque a diventare un monopolio straniero. Hanno già mandato a casa la metà del personale della ex azienda italiana e anche il responsabile della logistica,che conosco da tre anni, il mese prossimo sarà trasferito nella sede olandese.
Oggi hanno distrutto merci per quasi un milione di euro. Non era mai successo prima. Come non era mai successo che l'inventario non risultasse corretto, e invece oggi non ci raccapezzavamo con i codici di archiviazione. Il responsabile della logistica raccontava che la prima ed unica cosa che hanno fatto, appena è cominciata la fusione, è stato il taglio netto del personale accompagnato alla presunzionee che i risultati produttivi non sarebbero variati. A me è bastato vedere il magazzino per capire che almeno per ora si sbagliano vistosamente.

Quando esco dal mio ufficio pubblico, fatto di certezze rassicuranti, che qualche volta pago con una certa frustrazione e un vago senso di appiattimento, e mi confronto con aspetti del mondo imprenditoriale sono sempre sicura che mi troverò al cospetto di realtà che riesco a percepire soltanto in minima parte e che sono molto felice di non dover affrontare. Potrei impazzire se dovessi pensare ogni giorno a come conservare il mio lavoro, ma se qualcuno trova accettabile questa condizione vuol dire che la disperazione, la mancanza di scelte, o semplicemente un approccio sfidante all'espressione dei propri talenti sono della ragioni significative dell'esistenza di un mercato del lavoro così poco prevedibile.
Pero io oggi ho imparato solo alcune cose. Mica tutte, spero. Oggi Ho imparato che se sei un colosso americano, che lavora così male da temere la competizione di una srl italiana, ma ha abbastanza potere economico da potersela comprare, poi può anche permettersi di continuare a lavorare male, licenziare chi le pare perché tanto opera in monopolio, aumentare i prezzi di prodotti che servono a rimettere insieme i pezzi alla gente...e guadagnarci uno sproposito che tende ad infinito più di prima.

Quando decido che è bello uscire dal mio ufficio pubblico è meglio che per penitenza e riconoscenza regalo un'ora di lavoro e del mio amatissimo tempo allo Stato. Almeno fin quando non deciderà di comportarsi come una multinazionale americana...



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