Sola andata

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mercoledì 24 febbraio 2016

The Voice del 2%

Sto guardando "The Voice" per la prima volta nella vita. È un programma fighissimo. Come è bello cambiare idea sulle cose e decidere che la televisione è il male solo per il suo 98%, un po' come la vita quando i tuoi programmi sono sbagliati o puoi realizzarli solo con canali a pagamento. Però quando recuperi quel 2% azzeccato ti rendi conto che può essere sufficiente a compensare tutto. Succede così quando la percezione prevale sulla percentuale.

In questo preciso istante sono molto rammaricata per l'esclusione di un diciassettenne innamorato di Elvis. Non si è girato nessuno per seguirlo e farlo restare, però lui era bravo e se dovessi descrivere la delusione penserei che il suo volto ne è una rappresentazione fedele. Peccato, ma in fondo è abbastanza normale che il 2% non arrivi a diciassette anni

Giornata strana quella di oggi. Un bambino ha inventato la parola petaloso e il web è impazzito. Io invece sono ragionevolmente certa che è una parola che non pronuncerò mai, perché non bella, non utile, non necessaria. Di parole inesistenti se ne inventano in ogni istante e restano nella discrezione della loro anonima "nominale" scorrettezza...mi fa davvero specie che fb, per definizione deputato alla inesorabile povertà lessicale, abbia generato così tanto clamore.

Sono andata alla presentazione dell'ultimo libro della Nothomb, scrittrice belga di cui confesso di non aver mai letto niente e temo di aver perso moltissimo data l'affluenza di lettori in delirio e con lo sguardo assorto ad ascoltare quella donna irresistibile e affascinante. Scoprirò presto quanto bene sto per farmi recuperando qualcosa di suo.
E sempre oggi è uscito di nuovo il bando per l'esperienza all'estero che potrei fare pure io. È proprio lo  stesso dello scorso anno per il quale avevo mosso mari e monti e di cui la mia application non era stata neppure presa in considerazione dall'ufficio. Non l'hanno neppure presa in mano per valutarla. Io ci riprovo perché stavolta una spiegazione, una qualunque dovranno pur darmela. E se per puro miracolo dovesse andar bene per me significherebbe quasi tutto il mio 2%. Esagerata...

Quando mi trovo nel mio 98%, fatto di cose normali, di attese, di frustrazioni, di poca azione e tanti sogni, sono spesso preda facile di quel sentimento banale ma insidioso composto di resa, perdita di senso, malinconia, pigrizia, insofferenza, pessimismo. Poi per fortuna ci sta pure per me una specie di "the Voice" che da qualche parte mi urla contro, non mi dice cose "petalose", ma mi ricorda che non mi basteranno tutte le energie di questa terra, né tutte le congiunzioni astrali favorevoli, né la buona sorte, né le mie corse affannose e senza meta, se poi in quella percentuale residua, solo apparentemente insignificante ma che in realtà decide tutto, non ci butto dentro tutta quanta la parte migliore di me. È una piccola percentuale che pero vale tutto.

(... Così disse, mentre Dolcenera si accaparrava tutti i cantanti migliori...)






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