Sola andata

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domenica 7 febbraio 2016

Ulisse (...e il piacere della scoperta...si, si come no...)

Non ho mai avuto molta simpatia per Ulisse. E non è perché ce lo facessero studiare a scuola, elemento questo già sufficiente per trovare odiosa pure la forma di proposta intellettuale potenzialmente più dilettevole (tranne I promessi sposi che è un romanzo orrendo anche letto fuori dall'obbligo).
A me spiaceva tantissimo l'idea che uno trovasse normale abbandonare moglie, figlio (e cane) per "seguire virtute e conoscenza" e in questo suo eroico furore si prende la briga di coinvolgere gli amici, intortandoli con la storia di nuovi mondi da esplorare, grandi meraviglie da scoprire..mica glielo aveva detto che sarebbero morti quasi tutti...e che Circe, Calipso e Nausica se le sarebbe accalappiate tutte lui.
Mi sono sempre chiesta cosa avrebbe fatto Penelope se invece di quei viscidi Proci, volgari e interessati, avesse davvero avuto la possibilità di scegliersi un uomo per bene. E così finivo per trovare molto più ragionevole pensare che quella tela non fosse il pretesto per aspettare il ritorno del suo Ulisse quanto piuttosto la sola maniera che aveva per evitare di incappare in qualche altro citrullo...
Altrimenti non si spiega come mai quando quel bellimbusto decide che è vecchio e che può tornare a casa perché tanto non ha più la forza di fare niente, l'unico a riconoscerlo è il cane Argo...mica Penelope! Un caso? Non credo...
Ma che razza di storia è...

Io sono una persona gelosa, ma non essendo competitiva non esprimo il mio disagio con le scenate, al contrario, mi rassegno e do partita vinta alle rivali. Questo mi ha consentito di tenermi lontana da tutti quelli che mi avrebbero procurato questo tipo di sentimento che non ho nessuna voglia di provare. Oltretutto è una inconfutabile cartina al tornasole, per quanto dura da accettare, sulle reali intenzioni e attitudini di chi non piace soltanto a me. Per cui la mia condanna è pure la mia unica vera arma contro il dolore perpetuo.

È proprio sulla scorta di questa riflessione che non mi è mai tornato il comportamento di Penelope. Ulisse se ne era andato per il mondo per libera scelta, mica era stato chiamato in guerra, ha fatto quello che ha voluto per vent'anni senza mai dare notizia di se', non ho mai veramente capito quanta virtù e conoscenza avesse acquisito in tutto questo tempo e non si capisce perché Penelope avesse dovuto assecondarlo e addirittura accoglierlo a braccia aperte.

Io non le concepisco l'attesa, le assenze, la distanza volontaria. Chi ti vuole ti include con le tenaglie nella sua orbita, qualunque sia il senso e la sua percezione del suo stare al mondo. E lo fa subito. E lo fa per sempre.
E se così non è...avesse almeno la decenza di non ripresentarsi mai più...


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