Sola andata

Sola andata

giovedì 21 luglio 2016

alla ricerca del mercato che non c'è

Le faccio più o meno da quando vivo a Milano. Mi sono sempre piaciute, le trovo interessantissime e sono pure un modo facile e gratificante di arrotondare. Sono quattro o cinque anni che partecipo ad interviste per ricerche di mercato. Se ne fanno per qualsiasi tipologia di prodotto immaginabile, seguono uno schema abbastanza prevedibile ma all'interno del quale ci si muove in modo molto libero e creativo. Di solito si formano gruppi di sei/otto persone e c'è uno psicologo che modera la discussione. Io ne ho fatte di ogni tipo, dalle merendine, ai giornali digitali, alle crociere, ai prodotti bancari, alle caramelle. Ne avrò fatte centinaia ormai e mi piacciono sempre moltissimo. Le considero una specie di osservatorio sulle tendenze di consumo, sulle strategie per dettare la linea delle future campagne di lancio di prodotto e sulle nuove filosofie alla base della "cattura" dei consumatori.  Per me partecipare a queste riunioni significa anche e soprattutto dotarmi di strumenti di difesa da un mondo che procede in modo molto accorto alla conoscenza delle dinamiche di consumo e alla creazione di nuovi bisogni.
Alla fine ci regalano dei buoni benzina, grazie ai quali mio padre va in giro gratis grazie ai pieni che gli garantisco io, oppure dei buoni spesa che di solito uso per svaligiare la Feltrinelli o la rinascente.

In questo momento sono in attesa in una di queste agenzie perché tra poco parleremo di rimedi contro le malattie da raffreddamento. Per questo incontro ci hanno commissionato anche una specie di compito da fare in previsione di questa discussione. Dovevamo fare una composizione, suddivisa in diversi paragrafi, fotografie e immagini rappresentative, che, secondo un canovaccio che ci hanno dato loro, descrivesse una famiglia immaginaria di cui ciascuno di noi era il componente. Bisognava raccontare una situazione in cui i bambini si ammalano e i rimedi, il clima lo spirito con cui si affronta l'evento. Ci hanno detto che la composizione più bella vince un premio.
La mia mi vede mamma "naturista" di Pietro, che si ammala sempre ma al quale non do mai medicine perché la natura ha già tutti i principi attivi che gli servono. Così litigo continuamente col papà "illuminista" che crede solo nella chimica e nei rimedi scientificamente riconosciuti come tali. L'avrà vinta lui. Pietro guarirà magicamente con due tachipirine e tre aspirine e io penserò per sempre che sono soltanto gli effetti postumi del miele, della camomilla e della passiflora. Di sicuro è così.
...Il premio è mio...sicuro...


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