Sola andata

Sola andata

domenica 10 luglio 2016

Una musa ispiratrice (di cinismo in serie)

Non è mai stata colpa mia. Giuro. Io mi sono sempre fatta i fatti miei. Pure a sedici anni, quando manco mi accorgevo che stavo cambiando in forme e in altezza. Ci stava la comitiva di sempre, il pallone in acqua, le corse del mattino sul bagnasciuga col tifo dei bagnanti e poi la sera a ballare al lido con tutti quegli amici "stagionali".
"Dai facciamo obbligo o verità. Prendete quella bottiglia vuota di coca".
"Ma è mezzanotte...facciamo come al solito...ci sbrachiamo sulla panchina e ci prendiamo in giro a vicenda come sempre..."
"No dai giochiamo un poco"
"A. devi andare da Lucia e dirle la prima cosa che ti viene in mente"
"Ti voglio dare un bacio"
Così mi accorsi di lui. Si, perché me la comitiva fino ad allora era sempre stata un corpo unico, un'amalgama indistinto di tutti quei ragazzi con cui condividevo tutto il giorno senza mai parlare di compiti, interrogazioni e ansie adolescenziali. Erano la luce gialla su quello strano villaggio turistico dove i miei avevano una casa piccola e scomoda, ma io per anni non me ne ero mai accorta.
"Ti voglio dare un bacio". Io me lo ricordo quel momento stranissimo. Mi ricordo che non pensai a nulla, che lo guardai come se quella richiesta fosse strana come l'atterraggio degli ufo. Non lo baciai. Ma era cambiato tutto ormai. La mia comitiva, quel villaggio, il sole, il lido, il pallone in acqua. Niente aveva più la spensierata naturalezza dell'estate come la conoscevo io fino ad allora.

L'estate passò così, con le solite cose che all'improvviso erano totalmente insolite per me. Poi ritornai a casa, col cuore pesante per la mancanza di tutta quella novità, di lui che mi cercava e taceva, con quello che non era accaduto e che forse non sarebbe successo mai.
Non fu così. Poi quel bacio arrivò. E arrivò anche la delusione per l'atteggiamento che cambiava (come banalmente mi è capitato di osservare tante altre volte con altri), poi i raggiri psicologici...e poi ci stava già un'altra da anni e io non lo avevo mai neppure lontanamente immaginato.

Ecco. Io ho cominciato così l'incanto del mio passaggio all'adolescenza e il precipizio verso la delusione e le ferite gratuite.
Ho impiegato anni a riprendermi da questa tremenda esperienza. Non credo di aver mai imparato molto se devo dire la verità. Poi però ho sempre pensato che non sia possibile che tutti gli uomini si comportino così con la precisione matematica con cui lo hanno sempre fatto con me. E allora alla fine mi sono persuasa che sono proprio io ad ispirare certi comportamenti, oppure ho un talento naturale Ad incappare solo in persone del genere. A questo punto vorrei almeno sapere quanti ne sono rimasti, dove sono maggiormente concentrati, se sono anagraficamente compatibili con me...in modo che io possa scappare a gambe levate lontanissimo da loro.
Perché sarà pure motivo di sollazzo machista questo orribile modo di fare. Ma io ci rimango molto male e non ho mai fatto niente per ficcarmi in situazioni del genere. E poi non me lo merito.
No. Non è vero che la colpa è mia se mi lascio ferire. Nessuno si lascia ferire. Si fa male e basta. Senza volerlo affatto.

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