Sola andata

Sola andata

domenica 27 marzo 2016

fuori il tempo (almeno quello perduto)

Cambia poco. Quelli come me me lo sanno come funziona. Dormire meno di quanto si vorrebbe, dico. Lo sanno solo loro come'è veramente. Tu puoi pure importi di compensare, pensare che te ne stai nel letto che poi può darsi che ti riaddormenti, girarti dall'altra parte, fare la cura di melatonina. Se dormi poco...dormi poco e poco puoi fare se non avere la presunzione non provata che sei cosciente più a lungo degli altri...mica vero. Io tutte quelle ore di veglia in più le passo ad inventarmi cose e situazioni che manco il sogno più sgangherato sarebbe capace di mettere assieme. Vorrei proprio sapere che interpretazione sarebbe capace di dare il buon Freud ai sogni ad occhi aperti come quelli che faccio io, che si autoinfrangono prima che io provi a distinguerli dalla realtà che spesso mi pare un'incubo. Mica scemo lui.

Adesso che ci penso il caso di oggi è diverso, perché in realtà quella presunta ora di sonno per me è stata un'ora di sogni ad occhi aperti di meno. È forse per questo che mi sento più fiacca e triste pure io  che  di fatto non mi sono persa nessuna fase R.E.M.

Oggi è Pasqua e pure se non sono credente e non festeggio niente, non so né come né perché - visto che mai ho voglia di tutto questo - ma come sempre ho fatto la pastiera, poi pure un budino gigantesco con tutto il cioccolato avanzato dalle uova, sono circondata da colombe e pulcini, ho fatto gli auguri a tutto il mondo conosciuto...e sono solo le nove e mezzo del mattino. Sarà una giornata durissima, lo sento. Ma passerà pure questa e di buono ci sta che finisce un'ora prima.

Allora ho pensato a tutto il tempo perduto. Perduto perché ci viene tolto, perduto perché lo usiamo male, perduto perché ci adattiamo passivamente a Pasque che non ci fanno risorgere, perduto "perché perduto è il tempo che nell'amar non si spende (Tasso)". E quando ho pensato a tutto questo spreco "cronologico" mi sono chiesta cosa mi sarebbe successo se avessi fermato per sempre le lancette dei miei tempi morti. Mi sono detta che a me non serve un asettico orologio che mi imponga ore solari pure quando tengo le tempeste nel cuore, che da un certo momento in poi le mie ore si chiameranno legali senza farmi capire bene cosa ci fosse di non legale nelle mie ore precedenti.
Io credo che non abbiamo bisogno della dittatura di un tempo non nostro per misurare il tempo nostro. 
Il tempo mi guarda sempre  e passa e non si cura di di me e invece io vorrei solo che fosse sereno. Poi passasse per dove gli pare, pure per un viso che non vuole assomigliarmi più, pure per una memoria che non trattiene più i ricordi, pure per una forza sempre meno fisica...ma deve smetterla di non accorgersi mai di me e di non chiedermi mai come sto e cosa può fare per me. E così ho pensato che almeno per oggi non userò orologi per misurare il mio tempo. Io oggi voglio il barometro
 
Qual è l'unità di misura del barometro? No...non mi mettete "pressione"...giusto quello che serve perché faccia bello. E ora che l'ora è legale io invece voglio stare solare. Tie'




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