Sola andata

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martedì 1 marzo 2016

Colleghi che non collegano...(mai fare la pausa caffè se non sai come fare)

La premessa breve a questo piccolo episodio capitatomi oggi è questa. Io trascorro il 95% del mio tempo in ufficio inchiodata alla mia scrivania. Non perché sia una brava e appassionata lavoratrice, ma perché odio anche solo l'idea di incarnare lo stereotipo del funzionario pubblico che si trastulla nei corridoi e alla macchinetta per parlare in modo più o meno piacioso e pressappochista del più e del meno.
Però ogni tanto, come oggi, cedo al cappuccino al ginseng e può essere che incontri il collega che mi fa ridere e col quale si decide di andare a fare gli auguri per la neo paternità del collega che invece non solo non mi fa ridere, ma che ai miei occhi incarna pure la peggiore risma di soggetto che si crede più pensante degli altri, ragione per la quale è assolutamente certo che comincerà a sproloquiare su qualsiasi argomento gli capiti a tiro con la perentorietà di chi davvero pensa che le cose stiano come dice lui. Insomma un personaggio indiscutibilmente grossolano e ridicolo.

Ecco il dialogo che abbiamo avuto.

Versione fedele della conversazione

Io: Hey ciao, auguri per la bimba, non avevo ancora avuto modo...
Lui: ah...si sì...è tutto molto complicato. Sai è un tale cambiamento, ci sono talmente tante cose da fare. Solo chi ci passa può capire...
Io: ....
Lui: sai ho visto un film che si capisce che non è frutto di una realistica visione della realtà. Si chiama "perfetti sconosciuti" tutto falso in quel film. Il regista non si è reso conto della gravità del messaggio che ha dato
Io: guarda che ha preso spunto da episodi reali
Lui: no. Se così fosse non ci sarebbero più le famiglie
Io: ...ma veramente...cosa c'entra...
Lui: ora te la do io la risposta a tutto questo
Io: ....(attendo silenziosa il suo ennesimo segreto di Fatima)
Lui: è il liberismo. La scuola austriaca (!?!?!) che ha generato l'ideologia liberista fondata sull'egoismo spinto in cui non esiste il benessere comune ma solo quello individuale, che ha portato a tutto questo scompiglio
Io: (tra sconcerto e silenzio al cospetto del collega simpatico che taceva come me). Veramente il liberismo è nato in Inghilterra e l'egoismo che professava aveva una funzione esattamente opposta a quella di cui parli tu...
Lui: mi dispiace che ti irriti e non sei in grado di confrontarti...Ma che ne sai tu che una famiglia non l'hai formata. Non puoi capire. Io posso perché prima ragionavo come te e ora ho davvero capito come stanno le cose. Ora so che la famiglia è tutto e la decadenza morale di questi ultimi tempi sta mettendo in pericolo la sacralità di questa istituzione.
Io:( mio dio...ha detto che ragionava come me...) io veramente ero venuta a farti gli auguri. Sei padre da due giorni e hai già capito tutto questo...passando per "perfetti sconosciuti" e il liberismo della
scuola austriaca(!?!?) e dopo esserti sposato con una che conoscevi a malapena e che hai subito fecondato...tu strano uomo con fattezze da bovaro che hai cinque anni meno di me e capelli da Gesù cristo perché ti senti il guru della cisl che ti pavoneggi di rappresentare!?!?! Ma davvero io ho prestato le mie orecchie al tuo farneticare?!?!

L'ultima battuta non è mai stata detta, ma solo fortemente pensata. Mi sono limitata ad andarmene senza ricordare bene il motivo per cui mi trovavo lì a parlare con una persona stupida di cose che non conosce e in un modo così sconnesso.
E così ho pensato che la prossima volta che mi viene voglia di prendere un cappuccino al ginseng e di chiacchierare con un collega simpatico, devo anche chiedermi se vale davvero la pena rischiare così tanto.

P.S. Dopo qualche minuto il collega simpatico ha bussato alla mia porta e mi ha detto: "ma Cirillo, ma ancora non lo hai etichettato a quel povero esaltato? Chi te lo fa fare...assecondalo"

Certi colleghi invece sono proprio troppo forti. Loro sì che lo sanno come si fa la pausa caffè

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