Sola andata

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mercoledì 23 marzo 2016

Quella volta che chiamai in giudizio l'istinto materno

Me lo ricordo ancora il putiferio che scatenai quella volta che ne parlai sul mio primo blog, più di otto anni fa. Eggia' perché quando  nacquero i primi blog le dinamiche del dibattito erano profondamente diverse da quelle che si stabiliscono su questo blog, seguito perlopiù dai miei amici di fb, molti dei quali mi scrivono le loro impressioni soltanto in privato. Quando avevo "Semi_seri" (questo era il titolo) ci stavano altri blogger che trattavano tematiche simili alle mie oppure avevano un mood molto affine e nei commenti accadevano delle vere conferenze spesso molto combattute.
Mi ricordo di un post per me "epocale" nel quale mettevo l'istinto materno sul banco degli imputati.
Avevo trentadue anni e dicevo di non avere alcuna voglia di avere dei figli, argomentavo elencando una serie di motivazioni e concludevo dicendo più o meno che essendo io una irriducibile pessimista, in realtà era una cosa assolutamente logica non avere intenzione di mettere a questo tipo di mondo un mio "spin-off".

Si scatenò l'inferno. Da una parte le madri orgogliose, con le moraliste irriducibili convinte che lo scopo della vita di ciascuno sia la generazione di altra vita e poi quelle che i figli li avrebbero voluti e non sono arrivati e ne hanno fatto un dramma...dall'altra parte le non madri convinte, assieme alle madri "ragionevoli" che ammettevano di comprendere le mie ragioni ( una mi disse "hai aperto un vaso di Pandora..."), addirittura le madri pentite, perché ci stanno pure quelle, credetemi.

A distanza di otto anni devo dire la verità, non la penso esattamente come allora. All'epoca davo per scontato che avrei trovato di certo l'amore della vita e su di lui avrei scaraventato tutto l'amore che mi viene da donare, compreso il senso di accudimento che avrei voluto riservare soltanto a lui. Forse quando hai tanto tempo davanti ti permetti di vivere con spavalderia pure quelle scelte che puoi fare con tutta calma perché la scadenza è ancora lontana.

Oggi, a quarant'anni a breve, con la certezza che ormai il grande amore non arriva più, ma neppure il piccolo e il medio (per fortuna), l'idea che non avrò dei figli è meno spavalda di allora ma forse ancora più convinta. In mezzo alle mille paure della solitudine, degli affetti non costruiti, delle tracce che non lascerò, ci sta una vita vissuta senza pesi e ansie che forse non avrei saputo sopportare. Ci sta quel pessimismo da cui non sono mai guarita ma che mi ha consentito di rimanere coerente, ci stanno le infinite possibilità che l'essere così "libera" mi offrono.

Io quel post infuocato me lo ricordo bene. Mi ricordo di tutta la rabbia e la furia che certe mamme "felici e appagate" mi urlarono contro. Però, adesso che ci ripenso, mica lo capii tanto bene il perché di tutto quel livore...

2 commenti:

  1. Meno male che non hai amici demografica. Ti avrebbero detto che , essendo il tasso di sostituzione della popolazione pari a 2,5 figli per obni donna in età fertile , rifiutare di fare la tua parte ti toglieva il diritto alla pensione come la conosciamo oggi. Perché la pensione e tutto il welfare é pagato dai nuovi nati . Per fortuna importiamo uomini di sani principi dal sud del mondo ��������

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  2. Meno male che non hai amici demografica. Ti avrebbero detto che , essendo il tasso di sostituzione della popolazione pari a 2,5 figli per obni donna in età fertile , rifiutare di fare la tua parte ti toglieva il diritto alla pensione come la conosciamo oggi. Perché la pensione e tutto il welfare é pagato dai nuovi nati . Per fortuna importiamo uomini di sani principi dal sud del mondo ��������

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