Sola andata

Sola andata

domenica 17 gennaio 2016

E tu? Come ti liberi dal male?

Sto continuando. Non ho interrotto la mia missione "liberatoria". Da quando ho cominciato a gettare via le cose che ho in casa non c'è stato giorno in cui non mi sia ricordata di liberare i miei spazi. Va sempre meglio, e pure se quegli stivali marroni in saldo gridavano vendetta da una vetrina di Corso Buenos Aires, ho preferito fissarli per qualche minuto, sussurrare che erano bellissimi ma che avrei resistito perché non era ancora il momento di mettersi in casa degli sconosciuti. Sono tornata a casa, ho sbirciato nella scarpiera e ho buttato un paio di scarpe che non mettevo da due anni..."ogni scarpa una camminata. Ogni camminata una diversa concezione del mondo" vanno scelte con la massima cura e, nel caso, lasciate ai piedi di qualcun altro.

Domani sera riparto per tornare giù a casa per una decina di giorni. Speriamo di farne tesoro. Ho bisogno di pensare con calma ad un po' di cose e mi auguro che il contesto possa aiutarmi a capire, passare oltre o semplicemente a trovare strategie per sopportare tutto meglio.

Una volta ho ascoltato un'intervista ad un'attrice che mi piace moltissimo e che stimo nella stessa misura. Era stata lasciata da un grande amore che durava da tantissimi anni e col quale aveva superato fortissimi dolori, persino quello di un aborto e della scoperta di non poter avere più figli. Diceva che soffriva così tanto per questo abbandono che trascorreva tutte le sue giornate a piangere. Non c'era nessunissima cosa, persona o attività che riuscissero ad attutire il suo dolore. Poi un giorno cominciò a giocare a tennis e ad un certo punto si rese conto che gli unici momenti in cui riusciva a dimenticare completamente quell'amore finito erano quelli in cui giocava a tennis. Così cominciò a giocare continuamente, e poi ancora e ancora...fino a scordarsi di quell'uomo e a guadagnare una stupenda passione sportiva. Oggi, la mitica e bellissima Giuliana De Sio, sta con un fighissimo uomo di almeno vent'anni più giovane di lei. Tie'...

Anche io sono convinta che tutti i dolori siano superabili. A patto di trovare la strategia adatta. Perché spesso una vera cura non esiste e allora è necessario essere davvero molto abili nel riuscire a fare leva su risorse spesso insospettabili e la vera sfida sta nel trovarle. Di sicuro io non le ho trovate stamattina...per quanto pure un pianto liberatorio può essere di un certo, temporaneo, conforto...
Ora esco con le mie scarpe non nuove ma molto comode e vado a camminare fino a quando le gambe non mi diranno "Fermati pure. Ora stai da Dio pure tu"

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