Sola andata

Sola andata

giovedì 28 gennaio 2016

(Mass)Mediazione

Che roba strana. Come se fosse la cosa più normale del mondo dare un colpo di spugna netto a quasi sette anni di astinenza. Ne avevo fatto un vanto, una sorta di gloriosa prova di resistenza spavalda. Da quando vivo in questa casa non ho mai avuto il televisore. La radio è accesa incessantemente e sono connessa  senza parsimonia. Ma la TV no. Volevo che non facesse mai più parte della mia vita domestica.

Con la TV io ci sono cresciuta, riconosco persino che è anche grazie a lei che ho imparato a parlare, ad accendere la fantasia con dosi massicce di cartoni giapponesi, a non annoiarmi, a sentirmi parte di un mondo fantastico. Da piccola mi faceva paura la Rai. Vedevo solo Italia uno - il canale dei cartoni - e rete quattro. Oh, se penso a come è stata "violentata" la mia infanzia, ai rischi enormi che ho corso e allo scampato pericolo di "infantilizzazione cronica" da eccesso di pubblicità e di filosofia del Biscione... Non credo di essermi del tutto salvata in realtà, ma se ho ancora la lucidità per pensare che sono il prodotto di quel modello culturale ,o anti-culturale, allora forse qualche buon anticorpo per costruire un poco di spirito critico devo averlo sviluppato anche io. E fuor di ogni retorica, rivendico e benedico l'infanzia con lady oscar, lupin, Georgie, mimi, mila e shiro,Candy, Holly e benji, i puffi, Bia, la famiglia addams, la famiglia americana...oh mammamia...ma i miei si saranno mai chiesti se era il caso di portarmi almeno una volta al parco!?!?  Io quei pomeriggi me li ricordo proprio bene però, mi ricordo della solitudine, ma pure del piacere di avere un intrattenitore che non mi costringeva al risultato, al fare, che mi raccontava cose bellissime interrotte solo ogni tanto dai "consigli per gli acquisti".

Poi un giorno si è rotto l'incantesimo. Nulla di quello che vedevo mi procurava interesse o piacere, ma nonostante tutto non riuscivo a smettere di lasciarmi ipnotizzare da quel l'oceano di letame che inondava casa mia assieme a milioni di altre. La TV è un aggeggio subdolo e insinuante perché di troppo facile accesso. E poi è passiva, rende disarmati. Mentre dico queste cose mi pare di partecipare ad uno di quei dibattiti degli anni ottanta, quando queste analisi già cominciavano tra i sociologi e i catastrofisti della morte degli ideali...lo so, chiedo perdono. Ora vado a cotonarmi i capelli e a cercare un paio di spalline. Ma il mio rapporto con la TV ha riguardato così tanto quella mia parte di vita che non posso che partire da lì.

Dicevo, ad un certo punto verso i vent'anni, la TV per me era diventata il male assoluto che non riuscivo ad estirpare perché ne ero ormai dipendente. Ma ero ancora abbastanza lucida da rendermi conto che in Italia si sarebbe smesso di cucinare con l'avvento dei programmi di cucina, o di ragionare di politica con i "Ballaro'", o di fare amicizia con la nascita di Maria De Filippi...

Così, quando sono venuta a stare per conto mio ho preteso che lei non ci fosse mai. Volevo depurarmi da quelle tossine ipnotiche che occludevano il libero flusso emotivo, volevo solo ascoltare e immaginare. Volevo solo la radio. Sono stati anni perfetti, fatti di musica, parole scelte con cura e film visti solo a cinema o in dvd privi di interruzioni pubblicitarie. Ho fatto proprio bene.
Ma ora invece lei c'è. Me la sono messa nella mia casa "immacolata" e la prima cosa che è comparsa è stato il film "Immaturi-il viaggio"...mi è sembrato un sacrosanto contrappasso per una nuova sfida e un nuovo criterio di utilizzo del mezzo.

Si, vabbè...vediamo...vediamo almeno che canali evitare che già sarebbe un risultato. È che mi fa Ancora troppo strano. Questa casa mi pare all'improvviso tutta un'altra cosa con quel piccolo quadro nero messo là, sopra al microonde.
Cara TV, hai contato qualcosa per me come baby sitter, poi per fortuna non hai rappresentato niente più. Rimettimi almeno la prima stagione del "Tulipano nero".
Fammi tornare bambina...In fondo che ti costa?




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