Sola andata

Sola andata

giovedì 24 settembre 2015

È bello ciò che è bello. Anche se non piace

Chi lo sa come mi è passato per la testa. Per la prima volta da quando sono su Facebook ( cioè dal 2008) sono andata a cercare il profilo del mio primo fidanzato "ufficiale". Lo conobbi all'università, ma non era uno studente. Passavo tutti i santi giorni davanti al suo locale e tutti i santi giorni pensavo che non avevo mai visto un ragazzo così bello. Non ho mai avuto il coraggio di entrare e, dopo quei pochi istanti del mio passaggio, non pensavo più al lui neppure per un secondo: quando studiavo ero molto stressata e piena di ansie e di difficoltà. Non credo di aver mai dato uno spazio vero a molte altre cose in quel periodo.

Poi una sera, era piuttosto tardi e io avevo studiato per un esame con altri colleghi, mentre mi dirigevo verso la stazione con passo molto spedito, lui mi suona con la macchina e mi offre un passaggio. Fino ad allora non ci eravamo mai detti niente eppure io salii lo stesso in quella macchina e mi feci portare alla stazione. Avevo 22 anni ed ero ovviamente una sprovveduta. Fui fortunata perché lui fu molto gentile. In treno pensai solo a quanto fosse incredibilmente bello. Credo però di aver pensato soltanto questo anche per tutti i due anni successivi che abbiamo passato assieme.
Dopo quel primo incontro, ad un altro dei miei passaggi davanti al suo locale, mi chiama e mi da un piccolo regalo, mi dice di aprirlo soltanto in treno e va via. Era un bellissimo orologio da tavolo artigianale, che circa un anno dopo mi distruggerà durante un litigio a casa mia.

Non ricordo bene come accadde, fatto sta che pochissimo tempo dopo lo presentai ai miei e a tutto il parentado. Io intanto continuavo a pensare solo a quanto fosse bello, a quanti posti suggestivi di Napoli mi facesse conoscere, a quanto solleticasse il mio ego la sua furiosa gelosia. Ma in realtà non riuscivo a capire come mi fossi ficcata in quella storia, perché sua madre mi invitasse a casa sua per insegnarmi a cucinare come lei, perché mi esortasse a non trascurami mai (?!?!), perché dovessi andare d'accordo con le sue sorelle...la storia finì per continui litigi praticamente su tutto, i miei facevano ostruzionismo ed erano convinti che quel ragazzo più grande di me che già lavorava e aveva obiettivi tanto diversi dai miei mi avrebbe fatto sicuramente del male, c'erano tensioni continue. Solo mia nonna lo adorava ( ancora oggi ogni tanto lo nomina e vorrebbe sapere come sta).
Sono passati tantissimi anni e anche se non ricordo tutti i dettagli di quella storia nata così all'improvviso, riconosco che quel ragazzo con gli occhi più blu che avessi mai visto, con cui non
avevo molto di cui parlare, della cui pazienza credo di avere qualche volta abusato...stasera mi ha fatto venir voglia di sapere che fine ha fatto.
È rimasto un grandissimo figo, ha sposato una gran bella donna, ha avuto la figlia che tanto desiderava e mi pare molto contento. Me ne compiaccio vivamente.
E poi mi sono chiesta, chi lo sa se anche a lui è mai venuta voglia di sapere che fine avesse fatto quella giovane, insicura, inesperta studentessa di quel pezzo per nulla importante della sua vita?

2 commenti:

  1. Bella/brutta storia cara Lucia. Dai forse è andata meglio così...un po' violento lo era. Pensa che oggi faccio 44 anni di matrimonio, mamma mia se ci penso... Baciotti
    Angy

    RispondiElimina
  2. Che meraviglia! Auguri ad entrambi per il magnifico traguardo :)

    RispondiElimina