Sola andata

Sola andata

venerdì 11 settembre 2015

Percorso benessere...che fatica...

Lunedì prossimo sarà il mio primo giorno di ferie di quest'anno. Vado in un posto vicino a Bergamo a fare un paio di giorni di percorso relax, la cui vera utilità sarà quella di risparmiarmi l'agonia della domenica pomeriggio nel suo ingrato ruolo di vigilia del lunedì.

Non mi muovo da Milano dall'inizio dell'anno e in generale non mi muovo da troppe cose da un sacco di tempo. credo che la stanchezza vera si misuri più o meno così. Non è che ti manchino le forze, ti manca quella spinta propulsiva per lo più immotivata che ti fa dire che no, ci sta da muoversi e andare e fare e vedere. Più che si può, meglio che si può.

Ma quest'anno è andata così. C'è da ricaricarsi un po' più degli altri anni, riparametrare certe priorità e cercare meglio le cose che faccio finta di volere ma che in realtà mi spaventerebbe ottenere davvero. insomma, almeno stavolta niente sensi di colpa da immobilismo "meditativo".

Da tantissimi anni sono una ascoltatrice assidua sempre della stessa radio dato che,  non avendo la TV la considero una delle mie più gradite compagnie domestiche. Ci sta una bravissima conduttrice che seguo da anni e che tra le cose interessanti di cui parla, fa spesso accenni alla sua sfera sentimentale. Qualche anno fa aveva chiuso una storia d'amore da cui era uscita davvero devastata. Ha cambiato città, dalla TV romana è passata alla radio milanese e stava attraversando una vera rivoluzione drastica della sua vita. Intanto ascoltavo i suoi programmi e continuavo a trovarla eccellente. Poi si è innamorata di nuovo, e da quello che confida ai suoi affezionati ascoltatori pare che questo nuovo compagno sia davvero straordinario. Ne parla come di un uomo che mai avrebbe immaginato di poter incontrare e poi amare, visto che è tanto diverso dai suoi precedenti amori tormentati, appassionati...e inconcludenti. Questa persona gentile e presente la "fa stare proprio bene". Lei dice proprio così e io confesso di invidiarla un poco, ma in realtà sono contenta per lei e mi emoziona molto.

Mi piace assistere ai cambiamenti definitivi. Mi piace chi ci prova sempre a stare un po' meglio. Pure se deve cambiare tutto, ma proprio tutto della propria vita. Pure quelle cose che sembrano funzionare, che fanno parte della vita normale e delle conquiste di successo.

Il cambiamento vero tiene insieme una tale marea di variabili che secondo me è tanto più riuscito quanto più realizza l'equilibrio tra ciò che vogliamo cambiare e quello che ci sembra azzeccato e assodato.

E così ho pensato che essere in moto perpetuo è in fondo la sola maniera che abbiamo di trovare i nostri "equiiilbri multipli" e che decidere di star fermi senza cercare niente, può voler dire solo due cose:
1) Pensi di non poter stare meglio di cose stai. È una sensazione di appagamento netto, preciso. Non puoi sbagliarti.
2) Stai cercando il modo, la forza e lo slancio per ricominciare a cercare il tuo meglio

E ho pensato pure che, anche senza il modo, la forza lo slancio, io non esiterei a cambiare città, lavoro, abitudini per qualcuno che mi "fa stare stare proprio bene" .
Ma questa è un'altra storia

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